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Ristori per l’agricoltura: Coldiretti annuncia l’arrivo del bando integrativo

Sì ai Ristori per l’agricoltura. Coldiretti ha annunciato l’arrivo di un attesissimo bando integrativo. Dopo il nulla osta della terza Commissione Consiliare, la Regione Veneto pubblicherà a breve il bando per la presentazione delle domande di ristoro riservate agli orticoltori veneti che hanno subito perdite a causa dell’emergenza sanitaria e che sono state escluse dai primi provvedimenti.

Per aiutare coloro i quali erano stati tagliati fuori dai primi provvedimenti e porre rimedio a alcune criticità, Coldiretti Veneto ha sollecitato l’Assessorato regionale. In prima battuta, infatti, centinaia di aziende non hanno potuto accedere ai fondi di sostengo. Ora, però, il settore potrà iniziare a tirare un po’ più il fiato. Producendo la documentazione richiesta, infatti, coloro che non hanno ricevuto ancora nessun ristoro potranno accedere alle risorse rimaste.

Lo stanziamento fa riferimento alla misura straordinaria 2.1.1 Covid 19 del Programma di Sviluppo Rurale. Grazie alla disponibilità di 23 milioni di euro sono state aiutate oltre 6 mila imprese dei vari comparti in sofferenza: dall’orticolo al florovivaistico, dagli allevamenti alle fattorie didattiche e alle strutture agrituristiche.

Agricoltura veneta: grandi successi nonostante le difficoltà

Le realtà agricole venete, nonostante le mille difficoltà, non si sono mai fermate. Coldiretti l’ha sottolineato più volte e dati alla mano ne ha evidenziato il successo. Grazie alla spinta del Veneto l’agricoltura italiana è risultata prima in Europa. Grazie ai 6 miliardi di euro raggiunti, l’agricoltura italiana, nel 2020, ha totalizzato ben 31,3 miliardi di euro. Dietro alle spalle sono giunti i cugini francesi 30,2 miliardi di euro e al terzo posto gli spagnoli con 29,3 miliardi di euro.

Il comparto, seppur in forte crisi, ha oltretutto garantito le occupazioni durante il lock down. A livello nazionale le unità di lavoro sono diminuite del 2,4%. Nelle oltre 60 mila aziende agricole venete invece l’occupazione è cresciuta del +10%. La campagna ha assorbito dunque le professionalità giunte dagli altri settori. Chi aveva perso il lavoro a causa della pandemia ha potuto trovare una occupazione in campagna andando a compensare la manodopera mancante a causa della chiusura delle frontiere per la pandemia. L’assenza di strumenti flessibili come i voucher semplificati per studenti, pensionati e cassa integrati, non ha compromesso la possibilità agli operai di svolgere comunque il loro mestiere e mandare avanti tutto il settore agro-alimentare.

Oltre a ciò è bene sottolineare come molte imprese si siano contraddistinte per aver garantito, giorno dopo giorno, la fornitura di cibo a milioni di cittadini. Nonostante le mille difficoltà e i problemi gli operatori del settore agricolo hanno comunque attivato in tempi record iniziative di solidarietà.

Criticità ancora presenti: i problemi del settore agricolo

Permangono comunque diverse criticità. Il blocco imposto a bar e ristoranti continua a pesare sulla filiera agroalimentare. Centinaia e centinaia di ordini sono andati in fumo.

Agriturismi, fattorie didattiche, centri estivi in fattoria, invece, hanno registrato perdite sul fatturato del 50% rispetto al 2019. Molto colpito anche il settore del florovivaismo a causa dello stop alle cerimonie.