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Covid19, Ristorante chiuso a Jesolo, si teme un focolaio partito dalla moschea

L’Ulss 4 sta cercando di individuare il luogo di preghiera da cui si presume sia partito il focolaio che a Jesolo ha portato alla chiusura di un ristorante. Si pensa che il contagio nel ristorante possa essere partito da una moschea dove i dipendenti bengalesi sono soliti radunarsi.

Dipendenti positivi al Covid, scatta la chiusura

Un dipendente del locale sito a Jesolo e ora chiuso a causa Covid19 si era sentito male e perciò non si era più recato sul luogo di lavoro negli ultimi giorni. Sottoposto a tampone è risultato positivo al Covid19. Una volta appresa la notizia son stati sottoposti a tampone anche gli altri dipendenti del locale e i gestori: il test disposto dall’azienda sanitaria ha rivelato altri tre casi positivi fra il personale dello stesso locale, tutti asintomatici. Per i contagiati è scattato l’obbligo di isolamento domiciliare, mentre l’Ulss 4 ha disposto la chiusura del locale per ragioni sanitarie.

In questo momento le indagini sono rivolte alla ricerca di coloro che in questo periodo sono venuti a contatto con i contagiati. Sembra che il personale del locale abbia partecipato a diversi momenti di preghiera con alcuni connazionali bengalesi in una moschea.

Il focolaio potrebbe essere partito da una moschea

Sotto osservazione ci sarebbero le aree di preghiera di Cortellazzo e in via Aquileia a Jesolo, in cui i dipendenti si ritrovavano nella preghiera con altri cittadini di fede islamica. Francesco Esposito, portavoce del comitato per la difesa dei diritti civili, si è espresso in merito alle tensioni che l’episodio ha generato a Jesolo: “I nuovi casi di lavoratori stranieri risultati positivi al Covid-19 – commenta – creano allarme e nuove tensioni a Jesolo. Riteniamo che il problema rientri nella normale casistica di contagi che si possono verificare e che si verificano normalmente anche con cittadini non necessariamente provenienti dall’estero. Il sistema sanitario nazionale è oramai rodato e sa bene come fronteggiare la situazione mettendo in quarantena i contagiati. Non è quindi logico fomentare nuove paure che avrebbero l’unico risultato di danneggiare l’economia jesolana, una maldestra tattica politica in periodo elettorale”.