- 11 Maggio 2020
- Posted by: Mara B.
- Categoria: Blog

Il governatore Luca Zaia ha parlato di un accordo per la riapertura anticipata di parrucchieri ed estetiste nella Regione Veneto, l’intenzione è di dare il via libera anche in data antecedente il 18 maggio 2020. Intanto arrivano le prime proposte di regole per la riapertura imminente: distanze di sicurezza, uso di mascherine e non solo.
Le nuove regole per la riapertura di parrucchieri ed estetisti
Luca Zaia insiste: è necessaria l’autonomia regionale per poter gestire la riapertura e trovare un accordo sulle attività rimaste chiuse. “L’autonomia è l’unica forma di gestione, in questa fase – spiega il governatore della Regione Veneto – Il Governo deleghi le regioni. Io aprirei da subito, ma anche per aprire il 18 ci devono essere programmazione e regole chiare, da subito. C’è bisogno di organizzarsi”.
La data per ora tanto attesa per la riapertura di barbieri e estetiste del Veneto è il 18 maggio 2020, unica certezza: sarà tutto radicalmente diverso dalle nostre abitudini. Le ipotesi sulle regole circa la riapertura di estetiste, parrucchieri, barbieri del Veneto sono già sul tavolo:
- Sarà possibile ricevere clienti solo su appuntamento, per ridurre al minimo la presenza di persone fisiche in negozio.
- Messa in sicurezza e sanificazione continua degli ambienti di lavoro, probabilmente potrebbe esserci una o più sanificazioni obbligatorie a cadenza giornaliera.
- Apertura 7 giorni su 7, per poter dividere i clienti in più giornate.
- L’orario potrà essere prolungato a 18 ore.
- Naturalmente obbligo di uso mascherina e guanti e distanza interpersonale di almeno 2 metri, ad eccezione del lavoratore e del cliente.
Luca Zaia chiede la riapertura nella Regione Veneto
Sulla riapertura di parrucchieri e centri estetici si è espresso anche Luca Zaia: “Non possiamo decidere noi, ma voglio che il Governo batta un colpo: non possiamo aspettare il primo giugno, neanche il 18 maggio fosse per me. Fossimo stati autonomi, io avrei aperto già tutto, da subito. E vi ricordo che quando c’era da chiudere, sono stato il primo a chiudere tutto. Abbiamo fatto scelte dolorose, come chiudere il Carnevale di Venezia da un giorno all’altro. Ma oggi vi dico che dobbiamo riaprire: il rischio c’è oggi come ci sarà domani. Prendo atto che sulle Chiese si è trovato un accordo per aprire. Ben venga, attenzione, ne sono felice. Ma come fatto per il culto, si può fare anche per i commercianti”.