- 24 Aprile 2020
- Posted by: Mara B.
- Categoria: Blog

Nel corso della conferenza stampa giornaliera con la Protezione Civile regionale, Luca Zaia ha parlato di una possibile nuova ordinanza imminente nella Regione Veneto per il settore della ristorazione. Per bar, gelaterie e ristoranti è in preparazione una nuova ordinanza per la consegna d’asporto eccezionale.
Luca Zaia mostra i dati positivi della Regione Veneto
Nel corso della consueta diretta streaming sui social del 23 aprile 2020, Luca Zaia ha illustrato il consueto bollettino del giorno, estremamente positivo. A tal proposito il governatore della Regione Veneto precisa che “i dati del Veneto ci dimostrano tre cose: la civiltà dei cittadini che hanno rispettato le regole, che siamo in grado di affrontare l’apertura da un punto di vista clinico sanitario, e che dopo 15 giorni di convivenza con il virus, con molte aziende aperte, oggi non stiamo raccogliendo i nuovi infettati rispetto a 15 giorni fa”.
Il problema fondamentale, per Zaia, rimane il possibile blocco di movimento fra Regioni, che equivarrebbe a “porre un blocco alle attività imprenditoriali. Cosa si fa, si prevedono delle deroghe per chi deve lavorare? Non è più un blocco”. Perciò la Regione Veneto si dichiara pronta alla fine del lockdown atteso per il 4 maggio e all’inizio della Fase 2 con nuove regole e ordinanze.
Nuova ordinanza di Luca Zaia per bar e ristoranti
Le richieste del Comitato Regionale per i pubblici esercizi riguardano la possibilità di consegne d’asporto per bar, ristoranti e gelaterie. A tal proposito Luca Zaia specifica: “Si tratta di take away, cioè asporto su prenotazione, io non ci vedo limiti” e precisa che l’ordine dovrà essere fatto da casa, per poi presentarsi al ritiro senza troppi contatti. Il governatore della Regione Veneto dice di aver già pronta un’ordinanza per introdurre questa possibilità e agevolare tutti le imprese venete in difficoltà in questo settore.
Zaia ha anche scritto al Premier Conte per parlare della situazione dei minori: “Ho inviato una lettera al presidente del Consiglio Conte nella quale sostengo che il tema delle aperture delle aziende non può essere disgiunto dalla tutela dei minori e quindi dalla riapertura delle scuole. Noi ci stiamo attrezzando, pensando che si possa mettere in piedi, magari con le scuole paritarie, un sistema virtuoso con un fine magari anche ricreativo e non solo educativo. Si potrebbero fare centri estivi o le paritarie potrebbero restare aperte durante l’estate per fornire un ammortizzatore sociale e una tutela per le famiglie, per scopi ludici e non educativi”.