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Località Turistiche in Veneto, come è andata effettivamente la stagione?

L’autunno è alle porte e si tirano le somme dell’estate in Veneto. Il coronavirus ha posto un deciso limite ai divertimenti di questa estate, nonostante la fine del lockdown nel mese di maggio. Per la stagione estiva 2020/2021 si temeva il peggio, ma come è andata realmente?

Stagione estiva in Veneto, effetto Covid19

I fatturati delle attività turistiche hanno visto dei forti cali, che hanno portato alla chiusura di molte attività. Il mese di settembre ha visto le località balneari del veneto in perdita ad eccezione di Jesolo, che registra un +7,7% di fatturato per il settore Horeca rispetto al 2019. L’intero litorale ha visto un calo dei fatturati che sfiora il 50%, così come le località di montagna venete che vedono un calo complessivo di -60%. La lista dei cali di fatturato non è ancora ultimata: il lago di Garda vede una recessione di -55%, mentre le città d’arte e i capoluoghi veneti subiscono una perdita del -75% di fatturato rispetto alla prima metà del 2019.

“Servono aiuti a fondo perduto”, spiega il presidente di Federalberghi Veneto Marco Michielli, “In caso contrario, saranno molte le aziende a saltare, e con queste i posti di lavoro. Basti pensare che un hotel di 100 camere ha circa 40-45 dipendenti che, in assenza di interventi specifici, rischiano il licenziamento. Andrebbe prorogata, a questo proposito, la cassa integrazione in deroga, almeno fino a marzo, se non fino a ottobre del prossimo anno”.