- 30 Aprile 2020
- Posted by: Mara B.
- Categoria: Blog

Luca Zaia si unisce ai i presidenti delle Regioni d’Italia in una lettera aperta al presidente del Consiglio. I governatori delle varie Regioni, compresa la Regione Veneto, chiedono la possibilità di allentare le misure prese dal Governo nelle singole Regioni e di riaprire le attività che rispettano le misure di sicurezza.
Le Regioni firmano una lettera aperta al premier Conte
Nel corso della diretta di oggi 30 aprile 2020, Luca Zaia parla della Fase 2 attesa da lunedì: “Lunedì 1 milione e 200 mila lavoratori tornano a lavoro. Resta il problema di coloro che rimangono chiusi. Io penso che noi dobbiamo affrontare questa fase con estrema prudenza e lucidità. I Veneti si sono dimostrati eccezionali, sono presi come modello da tutto il mondo e questo è motivo di orgoglio”. Sempre in data odierna, i presidenti delle varie Regioni, compreso Luca Zaia, hanno presentato al premier Giuseppe Conte un’articolata lettera nella quale spiegano le richieste urgenti di decisioni autonome.
“Le Regioni condividono le fondate preoccupazioni delle categorie più volte espresse e quindi pur essendo consapevoli che il virus non conosce confini geografici -riporta il testo della lettera- sottolineano l’importanza di produrre il massimo sforzo per contemperare la doverosa tutela della salute con la salvaguardia del tessuto economico, non solo per limitare allo strettissimo indispensabile la compressione delle più importanti libertà fondamentali dei cittadini, ma anche per evitare che la gravissima crisi economica in atto diventi irreversibile”.
Fase 2, si chiede la riapertura delle attività messe in sicurezza
I presidenti delle Regioni chiedono al premier Conte di riformare il DPCM del 26 aprile 2020 per permettere una “flessibilità capace di riconoscere alle Regioni[…]la possibilità di applicare nei loro territori regole meno stringenti di quelle previste a livello nazionale, con una compressione delle libertà costituzionali strettamente proporzionata all’esigenza di tutela collettiva”.
Il testo della lettera termina con una sintetica richiesta, la possibilità di riaprire per le attività che rispettino i protocolli di sicurezza, anche nella regione Veneto: “In estrema sintesi dunque, le Regioni propongono…di garantire la possibilità di poter riaprire la propria attività a tutti coloro che rispettino le misure già previste dal DPCM del 26 aprile 2020 e dai protocolli di sicurezza delle aziende”.