- 25 Giugno 2020
- Posted by: Mara B.
- Categoria: Blog

12 categorie economiche (11 più Unioncamere) con il sistema camerale del veneto in rappresentanza di 560 mila imprese hanno inviato una lettera a Luca Zaia. L’obiettivo della comunicazione ha carattere di urgenza: si chiede che il governatore della Regione Veneto si faccia portavoce delle difficoltà e richieste degli imprenditori locali.
La lettera delle categorie economiche al presidente Luca Zaia
La comunicazione delle imprese al presidente Luca Zaia inizia con una dichiarazione ben chiara rispetto alla situazione del Veneto: “Terminata la fase dell’emergenza sanitaria è necessario agire con la stessa decisione e con il medesimo coraggio per superare la profonda crisi economica e occupazionale introdotta dal Covid-19. Le risposte del governo, fino ad ora, non si sono rivelate all’altezza della sfida”.
Fra le principali richieste anche lo snellimento della burocrazia, ad esempio per quanto riguarda il codice degli appalti, al fine di aiutare le piccole imprese ad accedere a lavori pubblici.
Le dichiarazioni di Pozza e Bonomo sulle carenze del Veneto
Mario Pozza presidente di Unioncamere Veneto dichiara ai microfoni della Rai quali sono i punti critici che sta affrontando l’impresa in Veneto dopo la Fase 2: “Carenza di infrastrutture, carenza di credito, mancanza di una politica di investimenti, mancanza di una cablatura, mancanza di una politica di internazionalizzazione” e aggiunge “Chiediamo che il governo metta in moto tutte quelle azioni e danari per lo sviluppo del Paese. Soprattutto il Veneto, essendo la seconda regione in Italia, non può rimanere ferma all’angolo, perché se non riparte l’economia qui da noi, non riparte a livello nazionale”.
Agostino Bonomo presidente di Confartigianato rilascia a sua volta dichiarazioni in merito alle richieste fatte dalle imprese a Zaia: “Risorse inadeguate soprattutto per il Veneto che è una regione che, anche dal punto di vista contributivo nei confronti dello stato, fa la sua parte in maniera importante. Questo era un momento in cui dare un colpo di spugna a tutta quella burocrazia rispetto alla quale abbiamo delle pratiche che non ci possiamo più permettere”.