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Hotel e bar in Veneto: riapriremo, ma sarà una farsa, linee guida demenziali

Il celebre Hotel Cipriani di Venezia, divenuto un vero e proprio simbolo negli anni non riaprirà. Arrigo Cipriani commenta la situazione di molti all’interno del settore turistico. La riapertura regolamentata è considerata un vero e proprio bagno di sangue anche da alcuni bar del Ghetto di Padova, che sono preoccupati alla luce delle linee guida per la riapertura in Veneto.

L’Hotel Cipriani di Venezia non riaprirà lunedì 18 maggio

“Lunedì non riapro, con quelle linee guida è impossibile. Sono condizioni demenziali scritte da gente senza idee e se resteranno così, non si riapre né lunedì né mai più”. Queste le dichiarazioni riportate dall’ANSA di Arrigo Cipriani, patron dell’Harry’s Bar di Venezia. Nato 89 anni fa, lo storico locale nei pressi di piazza San Marco è sempre rimasto aperto, tranne una breve chiusura nel ’43. “Allora fu requisito dai repubblichini. Adesso sta per essere chiuso dalle menti sublimi dell’Inail”, fa sapere il gestore, che non è d’accordo con le linee guida impartite per la riapertura in Veneto.

Anche nel Ghetto di Padova malcontento per le linee guida

Anche i gestori dei locali nel Ghetto di Padova protestano per le regole di riapertura decise dal Governo: “Se dal 18 maggio potremo riaprire riapriremo, ma sarà una farsa, i piccoli locali rischiano di non riaprire più, queste prescrizioni sono per chi ha plateatici o locali grandi, chi ha posti piccoli non vede la luce”, queste le parole di Ennio Sacco, gestore di due locali nel ghetto di Padova, l’Ex e Le Strasse. Gli esercenti padovani stanno implementando le misure con i sistemi di sicurezza per la sanificazione aziendale, ma le prospettive rimangono abbastanza preoccupanti: “All’ Ex, se va bene, può entrare una persona – spiega -, alle Strasse ce ne stanno 3: Se poi non si può stare neanche fuori a bere lo spritz, per via del distanziamento, possiamo dire che riapriamo ma solo per dare un segnale di speranza”.