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Fase 2, a Padova parrucchieri si incatenano per protesta dopo il discorso di Conte

Il discorso del premier Giuseppe Conte, seguito dalla nuova ordinanza del 26 aprile 2020 ha gettato nello sconforto numerose imprese in tutta Italia. A Padova, lunedì 27 aprile i parrucchieri del salone e centro estetico La Dolce Vita, hanno deciso di dare vita ad una nuova protesta, che non è passata inosservata: si sono letteralmente incatenati al proprio negozio.

Parrucchieri ed estetisti in Veneto in protesta per la Fase 2

I titolari del negozio La Dolce Vita si sono incatenati con alcuni collaboratori al di fuori del proprio negozio di Corso Milano a Padova come segno di protesta per quanto annunciato da Conte sulla Fase 2: “Ha il fegato di dire di aver fatto una manovra economica eccezionale – dice uno dei due soci, Agostino Da Villi – Abbiamo 20 mila euro di spese fisse al mese e il governo ci vuole dare 600 euro?”.

“Abbiamo 4 dipendenti in cassa integrazione – riferisce l’altro socio, Stefano Torresin – Noi parrucchieri siamo abituati a lavorare secondo le norme di igiene e abbiamo tutto il materiale per riprendere: visiere, camici, guanti, gel igienizzante. Conte vuole farmi credere che un locale di cento metri quadri con due lavoratori e due clienti è meno sicuro di un autobus con 20 persone?”. I titolari hanno voluto dare vita a questo gesto simbolico, ma di forte impatto. In questo periodo sono molti gli imprenditori che attendono la riapertura, ma le ultime disposizioni relative al 4 maggio 2020 hanno dato una vera e propria stangata ad interi settori economici.

“In commissione ci vorrebbe un virologo in meno e un imprenditore in più”

Il presidente dell’Associazione commercianti del centro di Padova, Massimiliano Pellizzari, ha commentato l’accaduto chiosando la protesta: “Tre mesi di chiusura per un negozio significa essere portati alla disperazione. In quella commissione di esperti ci vorrebbe un virologo in meno e un imprenditore in più”.

La consigliera Vanda Pellizzari ha commentato a sua volta l’accaduto schierandosi a favore di parrucchieri ed estetisti: “Solidarietà agli amici Stefano ed Agostino che, come tutti gli altri parrucchieri, estetisti , hanno avuto il “gradito dono” da parte del Presidente Conte, della impossibilità di aprire le loro attività, pur nel rispetto delle regole anti contagio Coronavirus. Ancora un mese di chiusura e con questo fanno 3 mesi. Signor Presidente, si rende conto che le partite IVA non possono più aspettare? Siamo solo all’inizio di una serie di proteste che , se non saranno ascoltate, potrebbero sfociare in veri e propri tumulti popolari”. Giorni fa, Luca Zaia aveva annunciato un nuovo brevetto veneto per una mascherina specifica, volta ad agevolare il lavoro dei parrucchieri e una veloce riapertura nella Fase 2. Dopo le ultime dichiarazioni del premier Conte, però, la situazione della riapertura di centri estetici, saloni e parrucchieri sembra ancora lontana.