- 29 Aprile 2020
- Posted by: Mara B.
- Categoria: Blog
Martedì 28 Aprile, ore 21 è questa l’ora in cui in tutta la Regione Veneto e nel nord Italia si è risposto alla nuova ordinanza del Premier Conte. Nelle vetrine di bar e ristoranti campeggiano da giorni vere e proprie mutande bianche per chi è “rimasto in mutande”, ma questa inusuale bandiera non è simbolo di resa, ma di resistenza. Serrande chiuse, ma luci accese, questo il nome del flash mob dei ristoratori che il 28 aprile 2020 ha lanciato un grido luminoso in tutto il territorio.
Flash Mob per la Fase 2: serrande chiuse, ma luci accese
Nessun cliente, ma assoluta puntualità. I ristoratori si ritrovano nei loro bar, completamente vuoti, ma con le luci accese: tutto è pronto per la riapertura. In molti hanno postato gli scatti sui social media, come Enotavola Pino, D4, Enoteca La Boccia, Il Gottino – Wine Bar e Pepe Nero Padova. Nel silenzio della sera, a Padova, Verona, Vicenza e in tutto il Veneto, le luci dei ristoratori e dei bar si sono accese, per lanciare un messaggio di speranza e un grido di ascolto al premier Conte.
In altre località venete, come la Cicchetteria Wine Bellini e Bar Cavour in Corso del Popolo a Chioggia (Venezia) è apparso invece un nuovo cartello: Chiudesi attività per fallimento imposto causa nuovo decreto. Per dare voce a bar e ristoratori è intervenuta anche una petizione lanciata da Fipe-Confcommercio. Centinaia di imprenditori veneti stanno firmando in queste ore l’appello per la riapertura di bar e ristoranti il 18 maggio.
Confartigianato lancia l’allarme: troppe tensioni
L’incipit della petizione recita con chiarezza l’intento della petizione: “Le 300.000 imprese italiane di pubblico esercizio (bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie, gelaterie, ecc.), con 1.2 milioni di addetti e 46 miliardi di valore aggiunto chiedono di poter riprendere l’attività lunedì 18 maggio 2020 dopo quasi tre mesi di chiusura”.
Intanto, in una lettera aperta dei presidenti di Confartigianato ai Prefetti veneti si parla delle pericolose tensioni sociali in aumento. Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Padova, e i presidenti delle Confartigianato provinciali del Veneto hanno comunicato i propri timori ai rispettivi Prefetti, ma per il momento si attendono risposte.